Tutti siamo stati a dieta in qualche momento della nostra vita, magari prima dell’estate o in vista del matrimonio o di evento importante, e molti di noi possono dire che ‘sono a dieta da tutta la vita’. Questo fatto è totalmente normale e accettato perchè viviamo in una cultura che promuove la dieta.
Sembra che la dieta non sia qualcosa che possiamo ad un certo punto depennare definitivamente dalla lista delle cose da fare: c’è sempre una nuova dieta, l’aggiornamento di quella che stavi seguendo, un nuovo esperto che propone soluzioni diverse che vale la pena provare. Ci ritroviamo senza accorgercene in un circolo vizioso di mentalità da dieta, da cui è difficile uscire.
Negli ultimi anni si sente parlare molto di approcci anti-dieta e body positivity: un movimento che ha deciso di prendere posizione rispetto alla cultura dominante, che influenza profondamente e inconsciamente il nostro comportamento alimentare, e non solo.
Se tutto questo ti suona familiare, continua a leggere perchè ti descrivo ciò a cui devi prestare attenzione per capire se sei vittima anche tu della cultura della dieta (purtroppo sei in buona compagnia).
Una promessa…
La cultura della dieta può essere definita come la tendenza più o meno esplicita della nostra società a considerare i corpi magri come più desiderabili, sani e di valore e di conseguenza a privilegiare abitudini comportamentali (alimentari, sportive, …) che vanno nella direzione della magrezza. Le persone magre vengono considerate migliori a livello estetico, più intelligenti e di successo.
Stare a dieta è una filosofia di vita e tutta la nostra giornata (e la nostra vita) è guidata dall’obiettivo di perdere peso.
Ci viene promesso che quando saremo magre, quando entreremo in quei jeans taglia 42, quando avremo le cosce toniche, quando saremo riuscite finalmente ad abituarci a pranzare con un frullato verde e quando avremo finalmente smesso di concederci imperdonabili sgarri…allora saremo felici, otterremo finalmente quel lavoro tanto desiderato, riceveremo una promozione, avremo più amici e una vita sociale soddisfacente, e troveremo il nostro partner per la vita.
…non mantenuta
Purtroppo questa non è la realtà, ma solo ciò che vogliono farci credere. Ti ritrovi affamata, triste, frustrata e senza quello che ti avevano promesso, compreso uno stile di vita salutare. Il più delle volte ciò che ti resta in mano è un comportamento alimentare alterato, che ti allontana ulteriormente dall’obiettivo di “essere in forma” e sentirti bene, viste le conseguenze psicofisiche di una dieta a restrizione calorica.
Da psicologa, voglio aiutarti a ristabilire l’equilibrio sulla parte “psico” della faccenda. E come prima cosa ti invito a soffermarti ad osservare il tuo comportamento.
Come ti accorgi se stai subendo le conseguenze della Diet Culture?
Non ti fidi del tuo corpo e dei suoi segnali
Assegni un valore morale al cibo (buono/cattivo, giusto/sbagliato)
Ti disconnetti dai segnali di fame e sazietà
Temi il cibo
Ti senti inadeguata e provi vergogna per te stessa
Conti le calorie
Ti pesi spesso
Ti senti in colpa quando mangi un cibo “cattivo”
Pensi a come fare per rimediare allo “sgarro” (digiuno, attività fisica extra, …)
Giudichi negativamente le persone che non rispettano i canoni della diet culture - compresa te stessa
Hai un’avversione per i corpi non omologati alla cultura della magrezza (grassofobia)
Se ti sei ritrovata in alcuni aspetti, voglio farti sapere che questi schemi si possono cambiare e i circoli viziosi possono essere interrotti. Uscire dagli automatismi si può: riprendi in mano la tua vita e la tua felicità.
Se ti senti pronta a sconfiggere per sempre questi meccanismi che condizionano il tuo rapporto con il cibo e con il tuo corpo, puoi dare un’occhiata a NutriAmo, il mio percorso che allena un nuovo approccio al cibo e al proprio corpo attraverso la Mindfulness.